Abbiamo molte convinzioni culturali sbagliate sulle cattive abitudini, che mettono in dubbio l’associazione tradizionale tra comportamenti non efficaci o negativi e mancanza di forza di volontà.

Gli studi recenti suggeriscono che le persone con un forte autocontrollo non sono così diverse da coloro che lottano con le loro abitudini. Piuttosto, le persone “disciplinate” sono migliori nell’organizzare le loro vite in modo da evitare situazioni tentanti. In altre parole, trascorrono meno tempo in ambienti che promuovono le cattive abitudini.

Le persone con maggiore autocontrollo sono spesso quelle che ne hanno meno bisogno, poiché è più facile resistere alle tentazioni quando non si presentano spesso. Pertanto, la perseveranza, la determinazione e la forza di volontà sono importanti per ottenere risultati, ma la chiave per sviluppare queste qualità non sta nel cercare di essere più disciplinati, ma nel creare un ambiente che favorisca la disciplina.

Questo concetto ha ancora più senso quando si comprende come si forma un’abitudine nel nostro cervello. Un’abitudine ben consolidata è pronta all’azione ogni volta che si verificano i segnali ambientali associati.

Questa dinamica è una delle ragioni per cui le tecniche di cambiamento comportamentale possono essere controproducenti. Criticare gli obesi per convincerli a perdere peso può causare stress e spingere molti a ricorrere al cibo come meccanismo di compensazione.

Se non si tiene conto dei segnali ambientali, si può finire per incoraggiare il comportamento che si vuole cambiare.

Le cattive abitudini si alimentano da sole. Esse amplificano le emozioni negative che cercano di placare: ci sentiamo giù, e allora mangiamo cibo spazzatura. Siccome abbiamo mangiato cibo spazzatura, ci sentiamo giù.

Si tratta di una spirale negativa, un circolo vizioso di cattive abitudini.

Un segnale esterno scatena un desiderio irresistibile di ripetere una cattiva abitudine. Questo avviene spesso senza che ne siamo consapevoli.

In conclusione, è possibile liberarsi dalle abitudini, ma difficilmente le dimenticheremo completamente. Una volta che un’abitudine si è radicata nel nostro cervello, è quasi impossibile eliminarla del tutto, anche se rimane inattiva per un po’ di tempo. Questo significa che la resistenza diretta alle tentazioni è una strategia inefficace. È difficile mantenere un alto livello di autocontrollo in un ambiente che continuamente ci esporrebbe a stimoli tentatori.

L’approccio più efficace è affrontare direttamente le cattive abitudini, riducendo l’esposizione ai segnali che le innescano.

Spesso, piccoli cambiamenti come questi si rivelano sorprendentemente efficaci: eliminando un solo segnale, l’intera abitudine tende a svanire.

In sintesi, l’autocontrollo è una strategia a breve termine e, invece di lottare costantemente contro le tentazioni, è più saggio modificare l’ambiente in modo che le cattive abitudini diventino invisibili e le buone abitudini siano promosse. Questa è la chiave per il successo nel cambiare comportamenti a lungo termine.