Buondì, ci spieghi Simone: lei che lavoro fa?
Faccio un lavoro che amo molto. Ero destinato a fare l’avvocato, infatti sono laureato in giurisprudenza, ma poi ho incontrato l’insegnamento. Ho cominciato a fare il docente insegnando diritto alle scuole superiori, e sono rimasto letteralmente stregato dall’esperienza che si vive in aula.
Ma non mi sono accontentato e non mi sono fermato al significato latino del termine (insignàre: imprimere, trasmettere il sapere). Ho quindi frequentato presso l’Università di Padova un Master di 2° livello in Formazione e sviluppo delle risorse umane, ottenendo per altro il primo premio di studio. Sono diventato formatore aziendale, lavorando all’interno di importanti realtà imprenditoriali nazionali, ma poi c’è stato un nuovo sviluppo: ho capito che la mia vera vocazione non era tanto quella di dare forma a persone e professionisti — che a mio avviso avevano già un profilo ben specifico — ma di essere un coach, ovvero un allenatore che aiuta a sviluppare, migliorare e soprattutto acquisire consapevolezza riguardo le proprie capacità e attitudini; cosa non sempre facile da fare.
È proprio al fine di svolgere al meglio questa professione che nel 2013 ho fondato Formorienta [NdR ~ sito www.formorienta.it], una società che oggi, con grande orgoglio e soddisfazione, posso definire leader nel settore della formazione e della consulenza aziendale, in particolare nell’ambito della prevenzione e della sicurezza sul lavoro.
È vero che sono un imprenditore, ma resto sempre e comunque un formatore. Non mi stanco mai di stare in aula, e l’aula rimane il mio luogo di lavoro preferito, fatto di emozioni, passione, entusiasmo e sfide continue.
Quindi, se dovessi dare una definizione, direi che io faccio l’allenatore.
Qual è allora il fil rouge del coaching che si sviluppa all’interno di Formorienta?
Vede, io e tutta Formorienta ci occupiamo di molteplici tematiche, che vanno dalla prevenzione incendi al primo soccorso, all’uso del defibrillatore, ai corsi per il preposto fino alla formazione tecnica come all’abilitazione per il muletto, ma tutto si riconduce, non solo al trasferire competenze, ma anche al tema del mindset.
Il coaching, attraverso l’orientamento all’obiettivo e alla costruzione di piani di azioni specifici, può portare ad una nuova consapevolezza sulla sicurezza sul lavoro. Bisogna allora allenare le persone a prendere coscienza del proprio potenziale, e tradurlo ogni giorno in comportamenti e sane abitudini che portino a una sicurezza tale da evitare qualunque imprevisto.
Noi non siamo definiti dai nostri obiettivi, ma piuttosto siamo il risultato delle nostre abitudini. Pertanto, dobbiamo iniziare il percorso per dare una nuova direzione alla nostra vita partendo dalle piccole abitudini quotidiane. Il vero cambiamento non scaturisce da un unico grande cambiamento, ma piuttosto dalla combinazione di numerosi miglioramenti quasi impercettibili; procedere un passo alla volta, compiendo progressi quotidiani continui. Concentrandoci solo su ciò su cui abbiamo il potere di cambiare possiamo ottenere una trasformazione profonda e duratura, ecco il Coaching agisce su questo.
Quando, anni or sono, ho deciso di occuparmi di prevenzione e fondare Formorienta, mi sono scontrato con due situazioni un po’ scomode: un mercato saturo di aziende che si occupavano già di questo e la convinzione, molto diffusa, che l’infortunio sul lavoro fosse strettamente legato alla fatalità e al “può succedere”, senza soffermarsi molto sull’aspetto comportamentale dell’individuo.
In entrambi i casi ho voluto che Formorienta si differenziasse.
Nel primo, trattandosi perlopiù di aziende che attivano esclusivamente corsi obbligatori per norma di legge, l’offerta è diventata nel tempo standardizzata, ripetitiva, oserei dire quasi monotona; abbiamo quindi deciso di inserire lo strumento didattico del coaching, cambiando così la formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro, con la convinzione che una formazione fatta con passione possa essere uno strumento fondamentale per contribuire a costruire nelle persone un senso di responsabilità verso se stessi e verso gli altri.
In quanto al secondo tema invece posso dire che importanti studi hanno certificato, con dati impressionanti, quanto la sicurezza sul lavoro sia legata fortemente al benessere del lavoratore.
Un tema che in Italia ancora si fatica a comprendere a fondo. Ci sono tuttora troppi infortuni sul lavoro ogni giorno, e questo forse significa che la “vecchia” formazione ha fallito, portando pochi cambiamenti e tanta noia nelle aule.
Non ci si deve accontentare, non si può affidare la propria incolumità al caso. La prevenzione è fatta di sane abitudini e bisogna allenare lavoratori, manager e leader attraverso corsi di formazione adeguati, pratici e anche insoliti se necessario. Bisogna stimolare una nuova forma mentis, che si discosti dall’ormai classico “abbiamo sempre fatto così” e si diriga a passo spedito verso un’eccellenza che accenda consapevolezza sulla propria responsabilità anche in merito alla sicurezza.
E se qualcuno volesse diventare a sua volta un coach? Quali caratteristiche servono?
Chiunque può diventare coach; chiunque.
Formorienta è anche una scuola di coaching. Offre tre corsi con competenze e approfondimenti differenti e, come è ovvio che sia, anche un impegno in termini di tempo e studio diversificati.
A chi vuole diventare Coach Professionista dedichiamo un corso corposo di 80 ore (3 mesi) e un massimo di 10 partecipanti, riconosciuto dall’Associazione Coaching Italia, e che permette al partecipante, alla fine del piano di studi, di ottenere l’attestato di qualità e qualificazione professionale di Coach Professionista.
Il corso Safety Coaching si presta invece a manager e capi reparto che desiderano apprendere un metodo nuovo ed efficace per motivare il proprio gruppo ai temi di prevenzione e sicurezza sul lavoro.
C’è poi un corso destinato alla formazione di Coach Aziendali, con il particolare obiettivo di fornire competenze e sensibilità nello sviluppo del potenziale e delle performance dei propri collaboratori e del proprio team di lavoro.
Un’offerta variegata e progettata sulle esigenze di molte figure diverse, che incontrano in modo specifico temi così importanti come quello del mindset e della psicologia comportamentale.
In questi corsi si affrontano molte tematiche, quali per esempio lo sviluppo della leadership personale e interpersonale, comunicazione efficace attraverso l’empatia e l’ascolto (attività quest’ultima drammaticamente sottovalutata in moltissimi ambiti professionali), linguaggio del corpo, gestione della voce e molto altro. Tutte abilità che possono servire a chiunque, non solo nel mondo del lavoro.
Formorienta, corsi, serate formative, managing: con tutte queste attività che svolge, cosa fa per rilassarsi (ammesso che ne abbia il tempo)?
È vero lavoro molto, non mi fermo quasi mai, a volte fatico anche a distinguere la vita privata dal lavoro perché sono un appassionato del sapere.
Sono un grande lettore, divoro tutto quello che mi permette di sapere di più e di migliorare nel lavoro, nella formazione e nei temi del successo e dello sviluppo personale. Però devo confessare che la mia più grande passione nella vita si chiama Milena, mia figlia. Ha 15 anni e spendo con lei tutto il mio tempo libero. Viaggiamo molto e facciamo tante cose insieme. Il lavoro del papà è sicuramente quello che mi avvince di più; mi permette di estraniarmi da tutto quello che gira attorno e di dedicarmi esclusivamente a lei, che è la persona più importante di tutte.
Da questa chiacchierata traspare che lei ama molto il suo lavoro e che è decisamente soddisfatto di quel che fa. Cosa è il successo per lei?
Sa che questa domanda la pongo spesso a chi frequenta i corsi di Formorienta? La definizione di successo è molto personale e ognuno di noi dovrebbe avere ben chiaro quali sono i propri obiettivi.
È una delle parole più importanti nella vita delle persone — io farei modificare i vocabolari e la metterei con la S maiuscola. Invece troppo spesso viene associata esclusivamente ai risultati economici.
Per me il Successo è autorealizzazione, cioè avere uno scopo nella vita che va perseguito. Avere una meta da raggiungere attraverso tutti i comportamenti e le abitudini che ti portano in quella direzione. Ma, attenzione, il Successo è anche un metodo per migliorare, un infinito processo di rifinitura.
La maggior parte delle persone non sanno rispondere a questa domanda, e a volte la mattina non sanno nemmeno perché vanno a lavorare. Il denaro è una conseguenza delle motivazioni che portano a fare quel che facciamo, il perché è un tema fondamentale per il benessere di chiunque e per il raggiungimento del Successo.
La mia meta è di far uscire dalle aule persone che si sentono sinceramente arricchite, che hanno negli occhi una luce diversa. Vedere lavoratori che entrano in aula senza entusiasmo e spinti esclusivamente da un obbligo giuridico, e vederli poi uscire con una consapevolezza e uno sguardo differenti mi dà una soddisfazione immensa. È così che vedo il cambiamento che prende forma, che passo dopo passo potrà essere decisivo.
Intervista Vpocket Simone Marzola
Di MICHELA MAGAGNATO
CLICCA QUI PER LEGGERE L’INTERVISTA DI SIMONE MARZOLA SU VPOCKET DI SETTEMBRE 2023